Chiesa di S. Martino

La chiesa di S. Martino è ricordata negli Atti Visitali del 1537, ma è il 28 ottobre 1583 che i visitatori inviati dal vescovo di Trento descrivono la chiesa segnalando la presenza dell’altare maggiore dedicato a San Martino e di un altare laterale dedicato a San Sebastiano.
Nel 1853 iniziarono i lavori di ristrutturazione, affidando l’incarico al geometra Giuseppe Caproni, padre del pioniere dell’aeronautica Gianni Caproni. I lavori durarono decenni e il 5 settembre 1895 la chiesa fu consacrata e in quell’occasione si badò a decorarla con affreschi, opera dei pittori Giovanni Bevilacqua e Alessio Trentini.
La chiesa è a navata unica e l’interno è scandito da pilastri cui corrispondono archi con decorazioni a cerchi e losanghe. Sulle pareti laterali del presbiterio vi sono due affreschi moderni che raffigurano l’Annunciazione e Cristo con i discepoli di Emmaus. Nella calotta dell’abside vi è l’affresco che raffigura la morte di San Martino nell’atrio di un convento, circondato da quattro monaci mentre un angelo sta scendendo e recando una corona. Nella lunetta interna sopra l’ingresso principale è illustrata la vicenda di San Martino che, in abiti da soldato, divide il suo mantello con il povero.
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